The garden of banes
(My body is a plant)

The Garden of Banes (Il Giardino dei Veleni) è un’installazione ambientale site-specific che indaga l’interazione tra il corpo umano e alcune piante dalle proprietà medicinali, la cui storia è legata alla discriminazione delle donne in Europa durante l’Inquisizione. L’installazione consiste di due sculture in cemento, circondate da alcune specie botaniche, spesso citate nei verbali dei processi alle streghe: Papaver somniferum, Hyoscyamus niger, Datura stramonium, Atropa belladonna, Laburnum alpinum, Ruta graveolens, Helleborus BocconeiQueste piante hanno una triplice funzione, sono velenose, allucinogene e curative. Per queste loro caratteristiche, sono state, sin dall’antichità, utilizzate in campo medico ma anche legate a pratiche spirituali e divinatorie in relazione ai culti misterici.

Richiamando parti del sistema nervoso periferico del corpo umano, gli interventi scultorei alludono al percorso attraverso cui i principi attivi delle piante raggiungono i diversi organi del corpo con cui interagiscono. 

Espandendo la ricerca avviata durante “documenta fifteen” con My Body is A Plant, con questo “giardino dei veleni” Elisa Strinna esplora i tabù associati all’antica arte della guarigione, affrontando la percezione dei termini “veleno” e “magia” in un contesto specifico, l’Italia meridionale, in cui conoscenze arcaiche e moderne si intersecano.